Educazione

Un bambino che dipinge è un bambino felice

Far dipingere i bambini ha uno scopo ben preciso e molto importante; tirare fuori il loro lato spirituale con la Espressione del proprio essere.

E importante aiutare i bambini a identificare una necessità interna che ci accomuna come specie: la necessità di “tracciare”. Ma perché una persona riesca a esprimersi completamente deve essere liberata dal carico della comunicazione.

Fare arte è voler comunicare, ma un bambino davanti a un supporto qualsiasi con un qualsiasi strumento vuole solo tracciare ( Formulazione, Arno Stern).

Il mio obiettivo è creare un ambiente dove i bambini hanno una dimensione del proprio spazio personale rappresentato dal supporto per dipingere, e allo steso tempo interagiscono con gli altri condividendo spazi comuni.

Il tavolo dei materiali come luogo d’incontro e scambio di scoperte dove ogni colore ha un posto ben preciso per facilitare l’uso di tutti,e in contrapposizione il proprio foglio dove saranno da soli con sé stessi. Dare la possibilità di esprimere tutto il loro essere attraverso il disegno e il colore è un passo avanti per aiutarli a crescere.

Teniamo ben presente il fatto che un bambino che traccia liberamente e si esprime sarà un adulto che non ha paura di esporre le proprie idee.

Recenti studi in questo campo hanno dimostrato un significativo miglioramento nella personalità dei bambini che dipingono regolarmente. Addirittura questi cambiamenti positivi si sono riscontrati nel miglioramento del quoziente d’intelligenza così come nel rendimento scolastico complessivo ( Arno Stern- Closlieu” Educazione Creatrice”).I cambiamenti si osservano anche nella personalità degli studenti i quali divengono più estroversi, con un aumento del grado d’intuizione e capacità di giudizio critico e originalità.

La volontà di rappresentare gli oggetti che ci circondano viene dopo,ed è la conseguenza di un processo d’interiorizzazione legato alla personale percezione del nostro intorno.

Un giorno scopriamo che quella traccia sul foglio somiglia qualcosa che abbiamo già visto e cominciamo a esprimere la volontà di rappresentarlo.

In questa fase posteriore sarebbe opportuno cominciare ad intraprendere la conoscenza del linguaggio visivo iniziando una serie di esercizi che aiutino a stimolare un’analisi critica del proprio intorno.

Imparare a vedere quello che crediamo di conoscere

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